Socrate chiede ai suoi interlocutori di trovare
una definizione per le parole “sofista”, “politico” e “filosofo”. Lo Straniero
di Elea segnala la necessità di scegliere un metodo di indagine da utilizzare
per ricercare la definizione di sofista. Si ricorre allora al metodo
dicotomico: preso un “tutto uno”, lo si divide nelle due parti o aspetti
complementari in esso riconoscibili e di queste due parti si sceglierà quella
che interessa per la ricerca in corso, dividendola a sua volta in due e continuando
fino a giungere all’oggetto d’indagine. Da qui, risalendo a ritroso e seguendo
le varie ramificazioni ottenute, è possibile ritrovare la definizione
dell’oggetto studiato unificando i vari aspetti trovati di nostro interesse.
Per il sofista si applica questo metodo, ricorrendo alla figura del pescatore
con la lenza. Dall’analisi emergono le seguenti definizioni:
1)cacciatore di giovani ricchi e famosi;
2)commerciante di nozioni inerenti all’anima; 3)venditore al minuto di nozioni inerenti
all’anima; 4)disputatore di discorsi;
5)purificatore dell’anima dai falsi concetti;
6)uomo capace di discutere di qualsiasi
argomento.
Il dialogo prosegue osservando che per poter dare
una definizione di sofista e dire chi egli è bisogna prima dire chi non è. Così
facendo si critica il filosofo Parmenide, secondo cui il non essere non si può
né dire né pensare.
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