GIORDANO BRUNO

Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600
Giordano Bruno afferma che Copernico ha sostituito il geocentrismo della Terra rispetto al Sole e all’Universo della teoria cosmologica classica con l’eliocentrismo. Bruno si oppone con la più radicale concezione dell’infinità dei mondi in un universo infinito. Inoltre il mondo è infinito poiché in esso c’è la vita infinita dal momento che esso ha la capacità di dar origine sempre a nuove forme di materia esistente. La natura quindi è il soggetto di sé stessa, è “il fonte delle forme”, tutto è materia e forma, trasformandosi continuamente in nuova vita, cioè in nuovi corpi e nuove forme. Bruno distingue tra infinità dell’universo e infinità di Dio. L’universo è un’infinità composta di parti finite ed è un’infinità di un effetto, Dio è invece un’infinità assolutamente infinita perché in esso tutto è infinito ed è un’infinità di una causa e di un principio. Dio, in quanto è causa, è l’origine del mondo e da esso si distingue; Dio in quanto principio è invece il fondamento dell’universo nel senso che entra a costituirlo e ne costituisce perciò il principio immanente. Bruno riprende una concezione neoplatonica di Dio poiché Dio è causa che trascende l’universo e perciò non è conoscibile. Bruno denuncia le incongruenze e le degenerazioni delle istituzioni religiose e politiche del tempo, auspicando una nuova epoca contrassegnata dalla pace religiosa e dalla liberazione dalle superstizioni e dai soprusi. Per la sua critica alla tradizione dogmatica della Chiesa cattolica fu accusato e processato per eresia dal Tribunale dell’Inquisizione e condannato al rogo.
Bibliografia: PERONE-FERRETTI-CIANCIO “STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO”
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