Il tango è un ballo che si è sviluppato alla fine dell’ottocento in Argentina,
in particolare a Buenos Aires, come evoluzione della milonga, una danza nata da
elementi dell’habanera cubana e dalla ritmica del candombe, una danza dei
negri di Montevideo. Anche gli europei immigrati in Argentina hanno dato il
proprio contributo all’evoluzione del tango. Negli ultimi anni il tango ha
ritrovato un nuovo periodo di splendore dopo l’epoca del rock’n roll e delle
discoteche: le serate di ballo, dette milonghe, sono sempre più affollate ed i
festival internazionali continuano a riunire centinaia di persone che vengono da
ogni luogo per vedere spettacoli, prendere lezioni di ballo, ballare. In Italia
si può dire che ogni provincia ha almeno una città con un corso regolare di
tango. Il tango è il ballo più difficile da praticare perché richiede
concentrazione, un minimo di preparazione atletica ed una coordinazione nei
movimenti senza perdere mai di vista il partner per una buona armonia di ballo.
I risultati non si vedono subito ma dopo qualche mese o dopo qualche anno. L’uomo
deve gestire il proprio equilibrio e l’ equilibrio di coppia e deve dare un
segnale preciso alla ballerina, la donna deve saper ascoltare il segnale dell’uomo
e deve esser agile per alcune figure come gli ochos e i boleos. Ci si chiede
allora perché uomini e donne continuano a seguire i corsi e a ballare. Penso
che il successo venga da una motivazione molto più forte rispetto a quella
seguita per altre attività umane.
|