La riflessione sulle generazioni mi rimanda ai grandi passaggi della storia con le vittorie, le sconfitte, le innovazioni, le regressioni. Tra lo scorrere inesorabile del tempo le generazioni nascono, vivono, terminano il loro ciclo di vita lasciando un segno indelebile del loro passaggio.
Il rapporto annuale 2016 dell’Istat propone una classificazione delle generazioni in base all’ingresso nella vita adulta in periodi storici di rottura con il passato.
La generazione della “ricostruzione” comprende i nati dal 1926 al 1945 ( dopoguerra ), la generazione del “baby boom” comprende i nati dal 1945 al 1965 in cui si distinguono due sottocategorie, quella dell’impegno ( battaglie sociali ) e dell’identità ( appartenenza politica ), la generazione X di transizione comprende i nati dal 1966 al 1980 ( passaggio tra il nuovo e vecchio millennio ), la generazione dei Millennial comprende i nati dal 1981 al 1995 ( entrati nella vita adulta nel nuovo millennio ), la generazione delle reti, la “I generation “, comprende i nati dal 1996 al 2015 ( sempre connessi alla rete ).
Quali sono gli elementi in comune tra le generazioni?
Ci sono dei desideri e obiettivi comuni dell’uomo in qualsiasi periodo storico come l’avere prospettive future per una vita dignitosa, lo stare bene in salute, l’amicizia, la ricerca della felicità. Il filosofo Epicuro ha classificato i desideri dell’uomo in naturali ed inconsistenti. Trovate dei riferimenti in questo forum nel mio articolo “La classificazione dei desideri di Epicuro e considerazioni” http://www.philosophus.it/Articoli/ArtA22.aspx .
Il comportamento delle generazioni per raggiungere gli obiettivi cambiano perché ogni contesto socio-culturale risente dei movimenti politici e delle innovazioni tecnologiche che ne condizionano, nel bene e nel male, le azioni.
Chi ha vissuto nel periodo delle due guerre mondiali ha affrontato problemi inimmaginabili alle nuove generazioni; uno dei problemi del nostro tempo, la dipendenza degli adolescenti dai “dispositivi touch” sempre connessi, non esisteva nelle generazioni precedenti.
Cosa avviene con il dialogo tra generazioni?
Il dialogo tra generazioni è un arricchimento reciproco con contenuti abbastanza diversi.
La generazione più anziana trasferisce la conoscenza frutto di studio ed esperienza, quell’esperienza sviluppata nel tempo, che il giovane non può avere. Ciò vale nel campo del lavoro come le “best practices’ o 'pratiche d’uso migliori' e in campo domestico come per esempio i suggerimenti dei nonni ai nipoti e dei genitori ai figli per le faccende domestiche o comportamentali.
La generazione più giovane trasferisce ai più grandi l’entusiasmo della scoperta e quella sana illusione che tutto si potrà cambiare in meglio.
Il passaggio di consegne del sapere tra generazioni appartiene al grande tema dell’educazione.
La filosofia si è occupata dell’argomento fin dai tempi antichi. Possiamo fare qualche breve esempio.
Socrate impostava l’insegnamento sul dialogo ed il confronto seguendo il metodo della maieutica, l’arte di trarre concetti ed idee dall’interlocutore coinvolgendolo attivamente.
Aristotele sosteneva che l’educazione ha bisogno dell’ attitudine dell’individuo, dello studio e dell’esercizio ( rif. Diogene Laerzio Vite dei filosofi ).
Questa affermazione fa riflettere sulla disponibilità della nuova generazione a ricevere la conoscenza per una crescita personale.
Cosa succede se c'è lo scontro tra generazioni?
Il conflitto tra generazioni è sempre dietro l’angolo, figlio di una visione miope della vita e dell’uomo da ambo le parti. Il conflitto si consuma nel mondo del lavoro e della politica dove il concetto di collaborazione viene abbandonato dall’idea di sostituzione, di rottamazione come le automobili. La nuova generazione non sa che ‘eliminando’ gli anziani può commettere errori di inesperienza, viceversa la generazione anziana che non cura il ricambio generazionale vedrà la propria attività, politica o lavorativa, finire miseramente senza continuazione.
Concludo dicendo che con la consapevolezza che tutto ha un inizio ed una fine secondo un processo che coinvolge anche le generazioni, la generazione attiva dovrebbe abbandonare il proprio egoismo per lasciare il meglio alle generazioni che verranno.
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