FORUM

INVITO AL FORUM

Carissimi amici, mi auguro che anche in questo anno la discussione filosofica sia ricca di spunti come per il passato; d'altra parte il tema della ERMENEUTICA DELLA MORTE del Seminario filosofico che inizierà il 18 Febbraio prossimo è molto coinvolgente. Io in questi giorni, con i miei studenti del Liceo Scientifico GANDHI di Narni sto leggendo la APOLOGIA DI SOCRATE: per Socrate, condannato a morte innnocente, non è poi un gran male morire, infatti per lui il male massimo non è la morte ma il commettere l'ingiustizia. Tra lui che se ne va a morire per la sentenza di condanna e i giudici che hanno votato la sua condanna, Socrate sostiene di essere lui il più felice, giacchè a chi bene opera la morte non può arrecare alcun male, mentre chi sceglie il falso e la malvagità è condannato per sempre dalla verità. Che ne pensate? Aggiunge, poi, che chiunque vorrà opporsi con tenacia alla ingiustizia non avrà salva la vita perchè prima o poi i malvagi lo vorranno eliminare.E questo accadrà sempre,in ogni luogo e in ogni tempo: E' una profezia questa di Socrate? Certo, mi appare di una sconcertante attualità. Ma allora, quale speranza ci resta? Io credo che- come dice anche Socrate nell'Apologia- il bene e la giustizia sono possibili, anzi vinceranno e che non bisogna avere paura della morte, ma del male che possiamo fare a noi stessi e agli altri. Auguri.Ciao
Stefania Parisi
INDIETRO