Anassagora nega il nascere e il perire delle cose del mondo naturale, il quale è costituito da realtà che si compongono e si separano in un divenire incessante. L’unità originaria è data da particelle invisibili, dette semi, di numero infinito e presenti nella costituzione di qualsiasi cosa. Egli afferma il principio della relatività dell’essere costituente l’universo, poiché il minimo e il massimo in assoluto non sono acquisibili, essendo questi determinabili sempre in rapporto a qualcos’altro. All’origine del cosmo c’è un miscuglio definito come intelletto (Nous) o causa intelligente, la quale è separata dalle cose, che a loro volta sono da essa mosse, conosciute e ordinate. La conoscenza si realizza mediante la sensazione dei contrari. L’uomo, a differenza degli animali, conosce perché è capace di usare con intelligenza le informazioni che gli pervengono dal sensibile.
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