Per Parmenide il pensiero non può pensare che l’essere e
l’essere si identifica con il pensiero. Per questo l’essere è e non può
non essere. In questo assioma Parmenide anticipa quello che nella dissertazione
filosofica si definisce principio di non contraddizione: infatti il pensiero non
può cogliere il nulla, solo l’essere è e tutto ciò che esiste è essere.
L’essere è ingenerato, immobile, immutabile, unico,
finito. Tali attributi inducono Parmenide a identificare l’essere con la
sfera, che implica la pienezza, la mancanza di spazi, la perfetta uguaglianza
delle parti. Dal fatto che l’essere è pensiero scaturisce
l’affermazione che la realtà è conoscibile solo attraverso strutture
razionali e che la molteplicità dei fenomeni, colta dalla conoscenza sensibile,
è illusoria e falsa poiché pura apparenza.
La via della verità scaturisce dal pensiero, la conoscenza
sensibile non va oltre la pura apparenza.
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